Dove, come, cosa, quando: ecco il Punto G
Leggende che si perdono nei secoli dei secoli. Leggende metropolitane. Leggende attuali. Tutti alla ricerca di una risposta, dell'esistenza, della traccia di vita che da sempre ha posto un enorme punto di domanda nel cervello umano maschile: il punto G esiste? E se esiste dove si trova?
Ragazzi, il punto G esiste. Non fidatevi delle cose strampalate che si sentono in giro e ne confutano l'esistenza. Chiedetelo alla vostra donna se esiste...anzi non chiedeteglielo, andate alla ricerca insieme a lei. Va detto però che non tutte provano la stessa intensità di piacere quindi non lo mitizziamo troppo. Però è vero che la doppia stimolazione regala sensazioni molto forti...
Per prima cosa va detto che la stimolazione del punto G dev'essere preceduta da lunghi ed eccitanti preliminari. Infatti anatomicamente parlando, questo bottoncino è collocato nella parte interna anteriore della vagina quindi con una normale penetrazione per esempio nella classica posizione del missionario, non lo stimolerete per nulla. La donna ha bisogno di essere molto eccitata. Dunque agite prima con le dita, soprattutto le prime volte: la ricerca sarà divertente sia per voi che per la vostra compagna. Poi potrete dedicarvi alla stimolazione tramite il pene.
Piegate il dito in alto e inseritelo nella vagina. Tastate avanti e indietro, poi immaginatevi un quadrante di un orologio dove il punto G è a ore 12 e a ore 6 avete l'osso pubico. Giocate dunque con questo orologio immaginario perché l'esperienza della penetrazione profonda piacerà a tutti e due. Il punto G ha un tessuto leggermente rugoso e alcune volte turgido e più in rilievo rispetto alle zone limitrofe. Per farlo diventare più duro dovete stimolarlo e sei la vostra donna sentirà lo stimolo di urinare, perseverate: non solo l'avete trovato ma ora avrete il pugno della situazione. Quando sentite che è gonfio potreste inserire un altro dito e giocare anche con quello.
Come stimolarlo? Tecnica dello stantuffo: andate avanti e indietro con le dita come un pistone. Altro metodo è quello della fluttuazione che è uguale alla precedente ma con un ritmo più calmo, costante e regolare. Per passare invece a movimenti più dolci lo si può fare simulando una vibrazione e poi, una mossa che la farà impazzire, potreste fare il gesto del "vieni qui" proprio con quelle due dita sul punto G. Non abbiate fretta, l'esperienza insegnerà a tutti e due a capire quando il piacere si avvicina, si fa più intenso, quando stimolare anche il clitoride.
Lady A
Unknown
AutoriLe donne finisco sempre col chiacchierare di SESSO, per questo abbiamo deciso di condividere le nostre esperienze e quesiti col web.
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